Diario
23 settembre 2009
Vite meravigliose
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24 marzo 2009
Il ya longtemps que je t'aime | I zoi tu thanatu
Raccontare il tabù. I tabù. La morte, comare secca sullo sfondo delle nostre inquietudini. L’eutanasia alle soglie dell’amore più intimo e disperato. La più terribile delle prigioni è sopravvivere alla morte del proprio figlio, procurata: una prigione interiore negli occhi e nell’interpretazione [superba] di Kristin Scott Thomas.
6 agosto 2008
Le jeûne, le Transfiguration
[ click: “La trasfigurazione”, secondo Marko Ivan Rupnik |Santuario di Nostra Signora di Lourdes – 65108 Lourdes Cedex, Francia ]

«Invito, pertanto, tutti i cattolici a dedicare con particolare intensità la giornata del prossimo 5 marzo, Mercoledì delle Ceneri, alla preghiera e al digiuno per la causa della pace, specialmente nel Medio Oriente | invocava Giovanni Paolo II durante l’Angelus di domenica 23 febbraio 2003.
In ogni santuario mariano si eleverà verso il Cielo un'ardente preghiera per la pace con la recita del Santo Rosario. Confido che anche nelle parrocchie e nelle famiglie venga recitata la Corona per questa grande causa da cui dipende il bene di tutti.
A tale corale invocazione si accompagnerà il digiuno, espressione di penitenza per l'odio e la violenza che inquinano i rapporti umani. I cristiani condividono l'antica pratica del digiuno con tanti fratelli e sorelle di altre religioni che, con essa, intendono spogliarsi di ogni superbia e disporsi a ricevere da Dio i doni più grandi e necessari, fra i quali in particolare quello della pace».
«È utile e necessario continuare a pensare ai propri amori e affetti come fossero piccoli, vederli bambini | sostiene Rosalinda Celentano. Io mi ripropongo di farlo sia con i miei fratelli sia col mondo intero, per veder crescere una terra migliore di questa, che è fatta solo di adulti con troppo cibo dentro».
Quale significato attribuiva alla morte Michelangelo Antonioni?
«Ha desiderato molto morire per liberarsi non tanto del dolore in sé, ma di quel corpo che era all’origine della sua sofferenza. Al pari delle sue opere cinematografiche, anche la sua scomparsa è stata un capolavoro. Se ne è andato nella quiete più assoluta e abbracciando l’assoluto, come se fosse un mistico | a rivelarlo in questa intervista è la vedova, Enrica Fico».
Che cosa intende dire?
«Dico che ha voluto quasi smaterializzarsi. Con una volontà incredibile ha smesso di mangiare fin dall’anno prima, esattamente dal giorno del suo compleanno, nel settembre 2006. Certo, veniva ancora a tavola con me, per farmi compagnia, ma ciò che si concedeva era solo qualche cucchiaino a colazione. D’altra parte, è risaputo che si può stare mesi e mesi senza mangiare, intanto il tuo corpo vive lo stesso. E con il digiuno, come per i mistici, ha recuperato una straordinaria lucidità mentale: è in questo senso che è morto da asceta».
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13 giugno 2008
Yesterday
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![Giorgino Walcott Bush e Giovanni Paolo II, palesemente annoiato nei 15 minuti concessi al riconfermando Presidente USA [2004]](/mediamanager/sys.user/17932/Georgebush.papagiovannipaolo.jpg)
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2 aprile 2008
Il coraggio di incontrare l’altro
Tre anni senza Karol

In hora mortis meae voca me
et jube me venire ad Te

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22 marzo 2008
Ero mors tua, o mors [Osea 13,14]
Victimae Paschali laudes
immolent Christiani,
agnus redemit oves,
Christus innocens Patri
reconciliavit peccatores.
Mors et vitae
duello conflixere mirando
dux vitae, mortus, regnat vivus.
Dic nobis, Maria,
quid vidisti in via?
Sepulchrum Christi viventis
et gloriam vidi resurgentis;
angelicos testes
sudarium et vestes;
surrexit Christus, spes mea
praecedet vos in Galilaeam.
Scimus Christus surrexisse
a mortuis vere
Tu nobis, victor Rex, miserere.
Amen. Alleluia.
[ click | Osea 13,14 - 1Corinti 15,55: Sarò la tua morte, o morte / Ebrei 2,14 ]

Cosa significa questo secondo i Vangeli?
Che i credenti devono mostrare nella compagnia degli uomini la risurrezione, devono narrare agli uomini che la vita è più forte della morte, e devono farlo nel costruire comunità in cui si passa dall’io al noi, nel perdonare senza chiedere reciprocità, nella gioia profonda che permane anche nelle situazioni di pressura, nella compassione per ogni creatura, soprattutto per gli ultimi, i sofferenti, nella giustizia che porta a operare la liberazione dalle situazioni di morte in cui giacciono tanti uomini, nell’accettare di spendere la propria vita per gli altri, nel rinunciare ad affermare se stessi senza gli altri o contro di essi, nel dare la vita liberamente e per amore, fino a pregare per gli stessi assassini.
Perché il cuore della fede cristiana sta proprio in questo: credere l’incredibile, amare chi non è amabile, sperare contro ogni speranza.
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14 marzo 2008
Difendersi da Martino
Da Antonio Martino:
«Se torno alla Difesa via dal Libano e di nuovo in Iraq»
Non da Renato Martino:
«Io non posso che ripetere ancora una volta: se si fosse ascoltato Giovanni Paolo II che scongiurava tutti di non fare quella guerra!
La Santa Sede disponeva di informazioni sicure sul fatto che Saddam era pronto ad accettare le condizioni dell’ONU. Le ispezioni stavano funzionando e sarebbe stato sufficiente attendere un mese, ma non si volle questa attesa».
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25 ottobre 2007
Chi è Padre Pio?
Bluff o santo?

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A me consta la santità, ma non pretendo di avere l’ultima parola.
8 ottobre 2007
A las cinco de la tarde
Un’immagine familiare, il ricordo di donne che si riunivano nel tinello, a las cinco de la tarde, per pregare il rosario. La casa era divenuta appartamento, non più la palazzina di paese. Di famiglie allargate e numerose. Ma la postura, l’incedere della preghiera, la disposizione delle sedie e la posizione delle immagini sacre [al centro l’icona della Beata Vergine del Rosario] rimandavano invariabilmente ai luoghi della quotidianità della provincia agraria di buona parte del Novecento italiano.

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Proprio agli inizi del suo percorso di fede e di testimonianza apostolica, il beato Bartolo Longo, ormai al termine del suo cammino di conversione, scoprì in modo inequivocabile [come narra nella “Storia del Santuario” scritta da lui medesimo] l’impegno concreto della sua chiamata: “Se propaghi il Rosario, sarai salvo”. Propagare il Rosario significava, dunque, annunciare Cristo. È per questo che il giovane avvocato si fece missionario, in un primo momento tra i semplici e ignoranti contadini di Pompei, in seguito, tra le folle numerosissime dei devoti della Vergine del Rosario.

24 settembre 2007
Money
Nel corso della solenne Celebrazione eucaristica, commentando i testi liturgici, ho avuto modo di soffermarmi a riflettere sul retto uso dei beni terreni, un tema che in queste domeniche l’evangelista Luca, in vari modi, ha riproposto alla nostra attenzione. Raccontando la parabola di un amministratore disonesto ma assai scaltro, Cristo insegna ai suoi discepoli quale è il modo migliore di utilizzare il denaro e le ricchezze materiali, e cioè condividerli con i poveri procurandosi così la loro amicizia, in vista del Regno dei cieli.
"Procuratevi amici con la disonesta ricchezza – dice Gesù – perché quando essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne" [Lc 16,9]. Il denaro non è "disonesto" in se stesso, ma più di ogni altra cosa può chiudere l’uomo in un cieco egoismo. Si tratta dunque di operare una sorta di "conversione" dei beni economici: invece di usarli solo per interesse proprio, occorre pensare anche alle necessità dei poveri, imitando Cristo stesso, il quale – scrive san Paolo – "da ricco che era si fece povero per arricchire noi con la sua povertà" [2 Cor 8,9].
Sembra un paradosso: Cristo non ci ha arricchiti con la sua ricchezza, ma con la sua povertà, cioè con il suo amore che lo ha spinto a darsi totalmente a noi. Qui potrebbe aprirsi un vasto e complesso campo di riflessione sul tema della ricchezza e della povertà, anche su scala mondiale, in cui si confrontano due logiche economiche: la logica del profitto e quella della equa distribuzione dei beni, che non sono in contraddizione l’una con l’altra, purché il loro rapporto sia bene ordinato.
La dottrina sociale cattolica ha sempre sostenuto che l’equa distribuzione dei beni è prioritaria. Il profitto è naturalmente legittimo e, nella giusta misura, necessario allo sviluppo economico. Giovanni Paolo II così scrisse nell’Enciclica Centesimus annus: "la moderna economia d’impresa comporta aspetti positivi, la cui radice è la libertà della persona, che si esprime in campo economico come in tanti altri campi " [n. 32]. Tuttavia, egli aggiunse, il capitalismo non va considerato come l’unico modello valido di organizzazione economica [cfr ivi, 35]. L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta. Quando invece prevale la logica della condivisione e della solidarietà, è possibile correggere la rotta e orientarla verso uno sviluppo equo e sostenibile.
Maria Santissima, che nel Magnificat proclama: il Signore "ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote" [Lc 1,53], aiuti i cristiani ad usare con saggezza evangelica, cioè con generosa solidarietà, i beni terreni, ed ispiri ai governanti e agli economisti strategie lungimiranti che favoriscano l’autentico progresso di tutti i popoli.
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