Diario
25 novembre 2009
Il ruolo delle Donne
C'è violenza e violenza. C'è quella fisica, che lascia segni visibili e dolorosi sulla pelle e c'è quella psicologica, che non lascia segni esteriori, ma non è per questo meno dolorosa, anzi può esserlo anche di piu', perchè lascia segni nell'anima, distrugge la persona all'interno, soffoca i sogni e i desideri. Spesso la vittima sceglie di subire in silenzio, per non turbare l'equilibrio della famiglia, che è, da sempre una specie di santuario dei valori e dell'onore.
La persona che subisce questo tipo di violenza, in genere la donna, cambia in maniera radicale il modo di percepire la propria esistenza, sembra che viva come sempre, ma in realtà muore dentro, giorno per giorno, non ha piu' stima di sè stessa, agisce per sopravvivere e non per vivere. Ci sono donne che appaiono serene agli occhi degli altri, poi, in casa, da sole, piangono lacrime amare; ci sono donne che soddisfano i desideri dei propri compagni di vita, senza provare nessuna gioia, senza desiderio, senza avere nulla in cambio, nè tenerezza nè affetto.
Ma continuano a farlo, perchè?
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3 ottobre 2009
Shabbat shalom
Ditaubi, Associazione per il servizio di formazione all'impegno civile e politico ispirata all'opera di don Tonino Bello, aderisce alla manifestazione per la libertà d’informazione promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana che si svolgerà a Roma oggi 3 ottobre, in Piazza del Popolo, con inizio alle 15:30.
L'atteggiamento del premier Silvio Berlusconi, la sua arrogante e spregiudicata insofferenza nell'uso dei media - di cui dispone direttamente in quanto proprietario ed indirettamente in quanto capo del Governo, con pervasiva influenza sulla gestione della disinformazione ufficiale -, la concezione di un'informazione servile e che distorce a suo esclusivo beneficio la realtà narrata dalla televisione pubblica e privata, rende necessario un incondizionato appoggio a quella parte della stampa che non intenda genuflettersi al guinzaglio di un potere assoluto, ormai privo di alcun freno inibitorio ed allergico a qualunque forma di controllo: istituzionale o dalla libera informazione.
L'attacco sistematico alle pochissime trasmissioni giornalistiche che non recano l'impronta della propaganda senile del settantatreenne presidente del consiglio pro tempore, è oltremodo intollerabile. Non è richiesto condividerne ogni tesi ma, in democrazia, è proibito all'Esecutivo sottoporne i contenuti a pesantissime interferenze ed intimidazioni, all'unico scopo di addomesticarle, ponendole nella condizione di non disturbare il manovratore e non turbare le illusorie certezze dell'informazione prostituita, escort dell'unica propaganda politica tollerata. Pena la cancellazione dalla programmazione ed ogni altra forma di ostacolo alla libera azione nell'accertamento giornalistico di fonti e fatti.
Lo stesso uso improprio della parola “gossip” intende trasformare - annacquandole - vicende ed atteggiamenti ordinari del premier, accadute in casa propria e confermate da registrazioni non smentibili. Occultando notizie inoppugnabili per confondere l'opinione pubblica italiana, e distoglierla dal degrado personale in cui versa la vita del più opaco, visibile e potente uomo pubblico italiano. Difensore tra i più esposti del fondamento valoriale cattolico associato alla parola “famiglia”.
Mai tuttavia beneficiata di interventi od attenzioni paragonabili a quelli usualmente disposti a favore delle proprie aziende ed a difesa della propria posizione processuale, in relazione a vicende criminali mai chiarite e sempre ostacolate nel distorto uso delle leggi e dei provvedimenti, approvati nel corso dell'attività realmente e continuativamente promossa dai governi da lui presieduti.
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30 settembre 2009
Fama ineguagliabile
«Berlusconi sembra uno di quelli che ti dicono “fammi andare a letto con tua moglie”. E tu: “No! Vai via”. Allora si allontana e senti dal tavolo dietro “fammi andare a letto con tua moglie”. E di nuovo “No! Vai via!”. E così di tavolo in tavolo...».
Questo uno dei fulminanti sketch dedicati a papi dalla trasmissione satirica Mock the Week della BBC che sta circolando da qualche giorno su Internet, dopo la sua pubblicazione - sottotitolato in italiano - su YouTube. Nello show non c’è traccia di umorismo anglosassone: «I cittadini de L’Aquila, durante la visita di Berlusconi, hanno pensato che ci fosse stata un'altra scosa, ma era solo la testata del suo letto che urtava violentemente contro il muro». Il set è quello di una tavola rotonda tra comici dove ognuno spara la sua battute.
Ma la realtà supera sempre la fantasia, in tv è perfino perfino la “regola”: ed è così che il paese da sogno, aperto ed accogliente per tutti gli immigrati della sponda africana, favoleggiato al canale tunisino Ness Nessma, se possibile, fa impallidire ogni precedente, forse successiva esternazione di Berlusconi, il cavaliere del cialis e senza vergogna: un nuovo miracolo italiano!
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15 settembre 2009
Dal paese delle meraviglie
[ click | ”Mi citi una trasmissione Rai a favore del governo della mia maggioranza, da Report a Ballarò, Annozero, i programmi comici di Rai3 in seconda serata, sono tutte trasmissioni contro la mia parte politica e molto spesso contro di me”, ha detto il premier al palafreniere di porta a porta, Bruno Vespa, il giorno dell’editto di Onna e della cancellazione di tutta la controprogrammazione raiset : o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra, digitale ]

La casa di Biancaneve per tuta la vita - fornita dal presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, con tecnologia grossier assimilabile all'esperienza di casaclima -. Ad Onna. E, porta a porta, una casa di fiaba per tutti gli italiani, anche i cattivi nemici della verità, della pravda.

I nani non erano sullo sfondo. Non si scorge alcuna Aquila.
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26 giugno 2009
L’Age d’Or
Un evocativo piacere orale: l’unico concesso ad analisti ed oppositori politici, ma di gran moda tra collaterali e frequentatori abituali del premier.

«Bisognerebbe “chiudere la bocca” a quegli organismi, anche internazionali, che un giorno sì e uno no escono e dicono che il deficit è al 5%, crisi di qui, crisi di là, la crisi ci sarà nel 2010 e finirà nel 2011, un disastro - sostiene Silvio Berlusconi, ndr -. Dovremmo “chiudergli la bocca” a tutti questi signori che parlano di crisi, magari perchè lo dicono i loro uffici studi, ma così distruggono la fiducia dei cittadini dell’Europa e del mondo».

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7 giugno 2009
Snoemizzati
[ click | Il numero 35 corrisponde alla percentuale raccolta oggi dal PDL, in contrasto con la previsione del 43% dichiarata da Silvio Berlusconi | fonte ASCA ]

«L'impulso è sempre stato quello di considerare Berlusconi una figura patetica, ma agli italiani, e anche ad altri, appariva cone una specie di sopranaturale “simpatico mascalzone”, un tipo che non si fa influenzare da questioni noiose come il politicamente corretto».
«Quando uno ci pensa bene, cosa c'è di così amabile in un vecchio uomo ricco e potente che ci si circonda di ragazze mezze nude? Dov'è l'amabilità in un simile narcisismo? E' chiedere troppo sperare che la villa in cui lui trascorre il suo tempo libero non faccia concorrenza alla Playboy Mansion [la villa del fondatore di Playboy, Hugh Hefner, in America, ndr] per il titolo di parco divertimenti sessuali di mezza età più pateticamente da cliché? Se non fosse colpevole di altro, Berlusconi è colpevole di avere reso tristi anche gli eccessi da baccanale».
«Non ne abbiamo abbastanza? Tutto quello che potrebbe andar storto in un uomo di mezza età è andato storto in Berlusconi. E per di più ha 72 anni! Ecco perché se ne deve andare. Non perché “non riesce a tenerlo dentro i panataloni”, ma perché non si sente di dover minimanete rispondere delle sue azioni ai servi che hanno votato per lui. Berlusconi è diventato la personificazione del potere diventato rancido. La cosa migliore per tutti sarebbe se, in un qualche momento della campagna elettorale, gli venisse iniettata una dose di bromuro e venisse sospinto discretamente da parte. In termini politici e libidinosi, si potrebbe considerare una pietosa eutanasia».
Barbara Ellen, The Observer
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3 giugno 2009
Papi-girls
[ click | ”Papi”, chiamatemi ”Papi”. Parafrasando Fleming, è il nome in codice che le ”papi-girls” - presentatrici televisive, aspiranti attrici e showgirl - avrebbero usato per chiamare il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, al telefono. La rivelazione arriva dal prestigioso Times. Il quotidiano britannico, che con questo articolo dell'inviato a Roma Richard Owen, dimostra di non voler mollare la presa ”sull'affaire Noemi”, scrive che il nome in codice serviva ad evitare che il premier venisse identificato in caso di intercettazioni telefoniche ]

[ Lisa Simpson è solita rivolgersi affettuosamente a Bart, suo padre, mangiatore di ciambelle e grande consumatore di programmi sportivi - non di minorenni - chiamandolo ”papi” ]
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27 maggio 2009
Papi
Sceneggiate a Milano
«Ma Franceschini come si permette? - chiede Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset - forse sbaglio a prendere sul serio una battuta di così pessimo gusto, ma anche alla campagna elettorale c'è un limite. Io, proprio io, sono stato educato da Silvio Berlusconi. E i miei valori sono i suoi. Amore per il lavoro, generosità, tenacia e rispetto per gli altri [basta osservare la dis/informazione Mediaset - delle testate giornalistiche e disseminata nei contenitori delle reti da lui dirette - per condividere le pacate parole di Piersilvio ed il suo equilibrio, editoriale, nda]. Quel rispetto che Franceschini dimostra di non conoscere».
Tendenza Veronica
E parla anche Luigi, 20 anni, il più giovane dei figli del premier e di Veronica Lario: «Sono contento e orgoglioso dell'educazione che ho ricevuto e dei valori che mi sono stati trasmessi dalla mia famiglia. Non vedo perché la politica si permetta di giudicare Silvio Berlusconi come padre. Si tratta di piani diversi che non dovrebbero essere mai sovrapposti [linguaggio ben diverso, se confrontato con misurate parole del fratello Piersilvio, nda]».
Combat film [déjà vu]
In serata è arrivata anche una dichiarazione congiunta di Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, figli del premier e di Veronica Lario. «Non tutto - affermano in una nota - si può sottoporre ad un sondaggio. Alla domanda se un padre sia capace ad educare un figlio gli unici in grado di rispondere sono i figli stessi. La politica non dovrebbe sconfinare in giudizi relativi al ruolo di padre, che con la politica nulla hanno a che vedere. Riteniamo di essere stati cresciuti ed educati in un ambiente famigliare equilibrato e ricco di valori [sembrano riferirsi all’educazione ricevuta dalla madre, solo in assenza - ma forse non in essenza - condivisa dal padre, nda]».
Il chiarimento di Rossella
Una levata di scudi, che obbliga il segretario del Pd ad un chiarimento: «Ho visto la reazione indignata di Pier Silvio Berlusconi e mi dispiace che abbia male interpretato le mie parole - ha replicato Franceschini - Se le riascolta vedrà che non ho mai espresso, né lo farò, alcun giudizio su di lui e la sua famiglia. Ho parlato di valori che un uomo pubblico deve trasmettere al paese [Carlo Rossella, sellatore del cavaliere, non condivide: un settantenne può telefonare ed aspitare ai propri festini una quindicenne qualunque siano i suoi propositi, essendo oltre la soglia della cosiddetta “età del consenso” fissata dal legislatore a 14 anni, nda]».

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