Diario
3 ottobre 2009
Shabbat shalom
Ditaubi, Associazione per il servizio di formazione all'impegno civile e politico ispirata all'opera di don Tonino Bello, aderisce alla manifestazione per la libertà d’informazione promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana che si svolgerà a Roma oggi 3 ottobre, in Piazza del Popolo, con inizio alle 15:30.
L'atteggiamento del premier Silvio Berlusconi, la sua arrogante e spregiudicata insofferenza nell'uso dei media - di cui dispone direttamente in quanto proprietario ed indirettamente in quanto capo del Governo, con pervasiva influenza sulla gestione della disinformazione ufficiale -, la concezione di un'informazione servile e che distorce a suo esclusivo beneficio la realtà narrata dalla televisione pubblica e privata, rende necessario un incondizionato appoggio a quella parte della stampa che non intenda genuflettersi al guinzaglio di un potere assoluto, ormai privo di alcun freno inibitorio ed allergico a qualunque forma di controllo: istituzionale o dalla libera informazione.
L'attacco sistematico alle pochissime trasmissioni giornalistiche che non recano l'impronta della propaganda senile del settantatreenne presidente del consiglio pro tempore, è oltremodo intollerabile. Non è richiesto condividerne ogni tesi ma, in democrazia, è proibito all'Esecutivo sottoporne i contenuti a pesantissime interferenze ed intimidazioni, all'unico scopo di addomesticarle, ponendole nella condizione di non disturbare il manovratore e non turbare le illusorie certezze dell'informazione prostituita, escort dell'unica propaganda politica tollerata. Pena la cancellazione dalla programmazione ed ogni altra forma di ostacolo alla libera azione nell'accertamento giornalistico di fonti e fatti.
Lo stesso uso improprio della parola “gossip” intende trasformare - annacquandole - vicende ed atteggiamenti ordinari del premier, accadute in casa propria e confermate da registrazioni non smentibili. Occultando notizie inoppugnabili per confondere l'opinione pubblica italiana, e distoglierla dal degrado personale in cui versa la vita del più opaco, visibile e potente uomo pubblico italiano. Difensore tra i più esposti del fondamento valoriale cattolico associato alla parola “famiglia”.
Mai tuttavia beneficiata di interventi od attenzioni paragonabili a quelli usualmente disposti a favore delle proprie aziende ed a difesa della propria posizione processuale, in relazione a vicende criminali mai chiarite e sempre ostacolate nel distorto uso delle leggi e dei provvedimenti, approvati nel corso dell'attività realmente e continuativamente promossa dai governi da lui presieduti.
Link map: shabbat|gossip|feltrusconismo|ditaubi
15 settembre 2009
Dal paese delle meraviglie
[ click | ”Mi citi una trasmissione Rai a favore del governo della mia maggioranza, da Report a Ballarò, Annozero, i programmi comici di Rai3 in seconda serata, sono tutte trasmissioni contro la mia parte politica e molto spesso contro di me”, ha detto il premier al palafreniere di porta a porta, Bruno Vespa, il giorno dell’editto di Onna e della cancellazione di tutta la controprogrammazione raiset : o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra, digitale ]

La casa di Biancaneve per tuta la vita - fornita dal presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, con tecnologia grossier assimilabile all'esperienza di casaclima -. Ad Onna. E, porta a porta, una casa di fiaba per tutti gli italiani, anche i cattivi nemici della verità, della pravda.

I nani non erano sullo sfondo. Non si scorge alcuna Aquila.
Link map: castità verbale|onna|dellai|snow white|pravda|raiset|odio senza classe
28 marzo 2009
B2B
15 anni di berlusconismo sistematico. In realtà affermatosi dalla rottura del I Governo Prodi, nel 1998.
Dal 2001 meno di 2 anni concessi al II Governo Prodi, ed egemonia elettorale e di agenda alla destra. Per quasi 7 su poco più di 8 anni titolare di maggioranze parlamentari schiaccianti [mai concesse a Romano Prodi].
L’Italia è migliore? Si è in natalità o in denatalità? Il clima sociale è più o meno civile? Il razzismo è dilagato o è stato contenuto? I diritti individuali sono più o meno tutelati? Il potere d’acquisto reale delle famiglie è cresciuto o è verticalmente caduto? La competitività italiana è aumentata o diminuita? Lo Stato si espande – male – o si ridimensiona – bene - ? La forbice tra oligarchie e classe media si è allargata o ristretta? Ha ancora senso parlare di classe media? Sono in atto processi d’impoverimento collettivo o di crescita e riassestamento di sistema? La mobilità sociale è bloccata o efficace? La tutela dell’istruzione come leva sociale è un valore o è sotto attacco? La lotta alle mafie progredisce o è all’impasse? Quanto pesa l’economia criminale sull’economia reale? L’Italia si riforma o è in una spirale di controriforma? L’uscita dalla crisi globale è al centro delle politiche governative? Si punta su tecnologie ad alto valore di intelligenza o su settori di retroguardia ed inquinanti? La net neutrality [che garantisce la libera circolazione delle idee e dei contenuti in internet e genera nuovi modelli di economia della conoscenza] è osteggiata o promossa? L’eguaglianza delle chance, che ha permesso negli USA a Barack Obama di scalare la piramide sociale, è tutelata o sotto attacco? La qualità della democrazia è più o è meno sostanziale?
Silvio Berlusconi è uno statista o un capopopolo?

[ click | B2B è l’acronimo di Business To Business, ma potrebbe tranquillamente essere traslitterato in Berlusconi 2 Berlusconi, da Berlusconi a Berlusconi. Cosa è cambiato nel paese in questi 15 anni vissuti pericolosamente, dalla discesa in campo del 26 gennaio ’94 ad oggi? In 21 domande, cui ognuno è libero di rispondere come vuole, un tentativo di analisi: la XXII le sintetizza tutte, ovvero conferisce un indice sintetico al bilancio che ciascuno ne rinviene ]
Link map: il corpo|il prezzo|il linguaggio
31 ottobre 2008
Parodia d'un rottame
Finto quasi quanto l’originale.
Link map: imposizione indiretta|cambia canale|exclusive clubs|tv[b] spazzatura
11 maggio 2008
Travagghiari
L’Italia è l’unico paese occidentale in cui si contesta un giornalista per le notizie che diffonde e non perché quelle informazioni risultino false.
Link map: ved-rai|chiarelettere|travagliare|schifati
2 maggio 2008
Il triangolo no, non l'avevo considerato
Cari amici,
come vi accennavo Petruccioli mi ha scritto indignato per il mio intervento da Santoro su Biagi. E' il primo segnale che arriva dalla rai dal 2003 quando soppressero Raiot. In attesa di essere autorizzata a pubblicare la sua sul blog (noi siamo personcine corrette) vi faccio leggere la mia risposta. Un grande abbraccio a tutti sempre. Sta mattina vado a vedere la conf stampa della presentazione dei giovani del PD.
Sabina Guzzanti
15 marzo 2008
Reality news tv audition casting
«Questa ragazza ha avuto più buonsenso e sense of humour dell'intera sinistra e dei media che hanno montato una tempesta in un bicchier d'acqua» ha detto Silvio Berlusconi.
Non una perla di saggezza la news montata dal TG2 sulla discutibile precarietà di Perla Pavoncello. Militante di AN ed artefice di un casting da reality show, impaginato come notizia dalla solita rete unica RAISET. 15 minuti di celebrità già evaporati nello spettacolare integrato; minuziosamente descritto da Guy Debord dal lontano 1967 e poi precisato nei Commentari alla società dello spettacolo [1988].
Che richiama quanto ancora l’irrisolto, irrisolvibile abuso di posizione dominante dell’azienda fuorilegge Mediaset sia fattore di inquinamento aggravato e continuato sia della polemica politica, che della formazione dell’opinione elettorale tra le ampie fasce di popolazione sedentaria, indifferente e demotivata alla comprensione delle dinamiche politiche italiane.
Oltre che cassaforte elettorale del qualunquismo impotente nazionale. Quello, per intenderci, che chiede più sicurezza e contemporaneamente disarma la legislazione penale, impedendo fin dalle norme la certezza della pena salvo lisciare, regolarmente, ipocritamente, lo spirito di corpo delle forze di pubblica sicurezza. Bolzaneto compresa.
Terrorismo: La democrazia spettacolare non intende essere giudicata in base ai propri meriti ma in base ai propri nemici. "La storia del terrorismo è scritta dallo stato. Quindi è educativa". La democrazia, in quanto spettacolare integrato, ha bisogno del terrorismo, dando luogo così ad una perfezione fragile, che deve essere preservata, garantendo l'immutabilità delle scelte governative.
Link map: perla|andy warhol|société du spectacle|europa 7|identità mediale|bolzaneto|e-lettrista
11 ottobre 2007
Wi-not?
«Grazie al Wi-Max avremo più banda larga e ridurremo, così, il divario digitale ancora esistente in molte Regioni italiane». Lo ha detto il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, presentando a Roma la procedura di assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze «Wi-Max» [Worldwide interoperability for Microwave Access], nella banda 3.4-3.6 Ghz [banda 3.5 Ghz]. Il bando di gara sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea entro la fine della prossima settimana.
La tecnologia Wi-Max, spiega Gentiloni, è un sistema di radiocomunicazioni che consente di offrire all'utente servizi di accesso a larga banda alle reti, tramite collegamenti via radio fra una singola stazione base localizzata in una posizione fissa e determinata e un numero di stazioni utente collegate alla stazione base, consentendo, in tal modo, di portare la banda larga in aree dove è difficile realizzare collegamenti internet via cavo.
Il Wi-Max, in Europa, prosegue il ministro, sfrutta la banda 3.5 Ghz, ora utilizzabile anche nel nostro Paese, grazie all'accordo tra il ministero delle Comunicazioni e quello della Difesa che ha liberato questa banda di frequenza dall'utilizzo militare, rendendola disponibile a quello di tipo civile. Per Gentiloni, l'utilizzo delle frequenze Wi-Max contribuirà in modo decisivo alla riduzione del digital divide, tramite connessioni ad alta velocità alle reti di telecomunicazioni [fino a 74 Mbit/s], in un raggio di circa 50 chilometri dal singolo punto di propagazione, rispetto alle poche decine di metri della tecnologia WiFi.
Nel dettaglio, la procedura scelta dal ministero delle Comunicazioni prevede che siano rilasciati 3 diritti d'uso [licenze] complessivi delle frequenze disponibili nella banda 3.4-3.6 Ghz, ciascuno di ampiezza pari a 2 x 21 Mhz. Due di queste licenze saranno assegnate per 7 macro aree, per un totale quindi di 14, mentre una licenza sarà rilasciata su base regionale, per un totale di ventuno. «In tal modo - spiega Gentiloni - potranno partecipare alla gara anche imprese di dimensioni territoriali», che auspica che comunque tra tutti gli operatori aggiudicatari ci siano «forme di cooperazione virtuose».
Le licenze avranno una durata di 15 anni a partire dal rilascio, sono rinnovabili e non possono essere cedute a terzi senza la preventiva autorizzazione ministeriale. Il prezzo complessivo posto a base d'asta per le 35 licenze è pari a 45 milioni di euro. «Un prezzo - commenta Gentiloni - comparabile con gli altri europei, Francia e Germania, specialmente, dove l'assegnazione di licenze Wi-Max ha portato nelle casse dei Paesi, rispettivamente, 100 milioni di euro e 60 milioni di euro».
La gara si svolgerà tramite miglioramenti competitivi [rilanci] e l'aggiudicatario è tenuto a garantire una significativa copertura territoriale specialmente nelle aree a digital divide. La copertura territoriale è calcolata a punti: 30 dei 60 punti totali da raggiungere per vincere la gara devono essere realizzati installando impianti Wi-Max nei comuni a digital divide totale.
Perchè non è stato fatto prima? La risposta cliccando qui
15 giugno 2007
Genova per noi
Solo chi volle essere cieco decise di non vedere. Ad un mese dall’insediamento la destra che aveva stravinto in seggi, ma non in voti, le elezioni del 2001 volle presentarsi. Denti digrignanti e mascella serrata. Scelse, scelse, la prova di forza. Al suo esordio internazionale, ministro degli esteri Renato Ruggiero, già ambasciatore designato da Gianni Agnelli, pochi mesi prima della sua destituzione ad opera del premier, che ne assumerà l’interim partecipando attivamente alla preparazione della guerra irachena. Come passacarte dell’amico George. W.
Ma a cosa serviva una prova di forza dopo una schiacciante vittoria parlamentare?
Il peggiore fu Gianfranco Fini, vicepresidente del consiglio senza portafoglio. La destra più ingenua ci mise la faccia e fomentò la reazione della peggiore feccia fascista che bazzicava la polizia di stato. Incapace di agire e forse complice dei black block che, segnalati dall’Interpol, non vennero fermati alle frontiere. Pur avendo il ministro dell’interno dell’epoca, il ligure Claudio Scajola, sospeso l’efficacia del trattato di Schengen [che autorizza la libera circolazione delle persone, senza controlli frontalieri, ai cittadini degli stati europei contraenti].
Ricordo una conversazione che precedeva di una settimana circa il G8 di Genova, con un amico che qualcuno tra i frequentatori di questo luogo ha avuto modo di conoscere di persona. Gli dissi, testualmente: “Stanno artificialmente caricando di tensione l’avvenimento. Succederà che un ragazzo del servizio d’ordine, inesperto, alle prime armi, sotto la pressione della piazza farà qualche cazzata, e c’è il rischio che ci scappi pure il morto. Ma forse lo stanno cercando il morto”. I veleni, manco a dirlo, erano massicciamente inoculati dalla rete unica RAISET.
Quel ragazzo ha un nome ed un volto, si chiama Mario Placanica. La vittima, anche di un proprio eccesso di resistenza, si chiamava Carlo Giuliani. L’uno è vivo e sacrificato alla vigliaccheria di stato. L’altro è morto, vittima anche della propria incapacità di lettura della situazione sul campo. E della rozza ferocia di un governo cha aveva subito deciso di mostrare di che pasta fosse fatto, pieno di piduisti, inquisiti e nostalgici fuori tempo massimo.
Il resto è noto da anni. «Genova nome per nome», di Carlo Gubitosa, editrice Berti, ISBN 88-88424-67-9, luglio 2003, dettaglia la macelleria messicana alla Diaz. Testimonianze dirette raccolte da ciascuno abbia voluto chiedere a chi era ritornato da Genova, più o meno incolume, col carico di paura, foto e filmati raccolti sul posto. Che hanno inchiodato gli esecutori materiali di ordini dal basso [alto sarebbe un affronto alla logica], dalla fogna di un governo da parodia cilena dell’Ambra Jovinelli.
Di Vincenzo Canterini si parla alle pagine 40, 177, 295, 310, 325, 335, 357, 362, 378, 395, 420. Di Michelangelo Fournier a pagina 344.

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