Diario
25 luglio 2007
Il mio grosso grasso matrimonio greco
Io ero già pronto a fare la mia parte come da manuale del buon cattolico dossettiano: firmo per la lista di Giulio Santagata e, presumibilmente, viro per la candidatura di Rosy Bindi. In subordine di Enrico Letta, che è pure un mio amico. Alla lontana ma sostanzialmente lo è. Oppure mi acconcio a sostenere la molto convincente candidatura di Uolter.
Poi si presenta questo mio grosso grasso e cialtronesco scommettitore | biscazziere a sfilarmi la penna di mano. Coi suoi modi da elefante in un negozio di cristalleria. Manda a puttane la mia adesione prodiana e tutto finisce in matrimonio greco.
A fare che? Una firma per Adinolfi e via a piazzare bandiere sugli stipiti del portone d’ingresso al PD: più democrazia diretta e meno partito eterodiretto.
Nonostante le obiezioni del padre, che ha una mentalità decisamente all’antica [“Perché dovrebbe andare a scuola? È intelligente abbastanza per essere una ragazza!”]. In realtà, il padre di Toula vive fuori dal mondo: crede che il Ve[l]tr[on]ix [Vetrix è una specie di Glassex sgrassatutto] sia una sorta di rimedio miracoloso per ogni tipo di malattia e che i kimono siano stati inventati dai greci, insieme alla filosofia e all’astronomia*.
Il contrario sarebbe un po’ come accreditare l’entropia di Gus, il padre di Toula, contentissimo di vivere, e bene, nel suo mondo.
Allons enfants de la Patrie. Le jour de gloire est arrivé. Contre nous de la tyrannie |: L'étendard sanglant est levé...
*Nella metafora, Toula è la ragazza intelligente abbastanza da non aver necessità della scuola, ovvero l'improcrastinabile riforma della politica. Gus, padre di Toula, la somma degli apparatchiki margosinistri.
15 luglio 2007
Comunicazione di servizio
Gentile Ethos,
ti scrivo, per una volta, una mail più lunga del solito che ti chiedo di leggere con attenzione perché credo che il tema sia importante per il futuro di Incontriamoci.
Come sai mercoledì scorso sono state approvate le Regole per l’elezione dell’Assemblea costituente del PD. Per chi come noi ha lavorato da tanti anni e con tanta fatica per arrivare alla nascita del PD è un altro passo in avanti.
In queste settimane anche pubblicamente ho fatto presente che la scelta sulle regole era talmente importante da segnare per molto tempo la vita del futuro partito. Rimango dell’idea che forse si poteva fare meglio, si poteva partire con maggiore chiarezza e con meno vincoli dettati più dal passato che dal futuro.
Comunque e legittimamente, il Comitato chiamato a decidere ha deciso. Adesso tocca anche a noi decidere che fare, come Incontriamoci possa prima di tutto contribuire alla più vasta partecipazione di cittadini elettori il 14 ottobre.
Incontriamoci è oggi una realtà originale di partecipazione alla politica. Più di 25mila persone che hanno organizzato in totale autonomia oltre 1200 incontri su tutto il territorio nazionale sono una realtà vera e attiva nella politica italiana. Una realtà che non va dispersa.
Per questo propongo a te, come a ciascuno degli altri “Incontristi”, una nuova iniziativa politica concreta.
Per favorire una grande partecipazione dei cittadini, io credo che Incontriamoci possa e debba partecipare alle Primarie del 14 ottobre con una sua lista e con suoi candidati.
Mi sono convinto che questa è una scelta opportuna perché so che Incontriamoci può portare un contributo importante al successo delle Primarie. E questo grazie a te, a voi, e alla vostra passione. Vorrei che fosse subito chiara una cosa: non è una “lista Santagata” quella che propongo. Per togliere ogni dubbio avrei pensato, infatti, di non candidarmi all’Assemblea costituente.
So, poi, che subito sorge una domanda: se facciamo la nostra lista, chi sosteniamo per la segreteria del PD? La mia risposta oggi è: vedremo. Vedremo chi saranno i candidati, quale progetto di PD propongono, quali valori e idee sostengono. E decideremo insieme, democraticamente, chi sostenere.
Ti chiedo, dunque, di rispondere a questa mail entro VENERDI’ 20 LUGLIO alle 12.00 per manifestare la tua disponibilità a lavorare insieme agli altri della tua provincia alla costituzione della lista di Incontriamoci.
Di seguito trovi il percorso che ho immaginato e che credo renda esplicita la novità di Incontriamoci come strumento di partecipazione in questa tappa decisiva per la politica italiana.
Aspetto come sempre la tua opinione, per continuare insieme il cammino.
A prestissimo e buon lavoro a tutti noi.
Giulio Santagata
19 giugno 2007
I mandarini e la democrazia
[clicca anche sulle immagini]

La mia domanda era semplice [la troverete al minuto 1h03’03” della registrazione linkata dell’assemblea convocata il 2 giugno a Roma, nda]:
«Intanto trovo assolutamente autolesionistico un certo sentimento che si avverte tra di noi rispetto all'azione del governo e rispetto al processo costituente del Partito Democratico. Però per rispondere a questo sentimento, io credo che bisogna essere conseguenti. E quindi vorrei sapere quali sono i meccanismi elettorali all'Assemblea Costituente del Partito Democratico che garantiranno che non si chiudano gli apparati per far fuori tutti quanti gli altri, cioè quelli che non hanno apparati alle spalle [applausi dal centro, da destra e da sinistra, ndr].
E poi un suggerimento per gli under 30 o gli under 40 [io sono oltre]: c'è un ragazzo che si chiama Vincenzo Linarello e costruisce democrazia in Calabria, attraverso il consorzio di cooperative Goel, che viene costantemente minacciato dalla 'ndrangheta. Credo che questo sia un grande esempio di come si faccia democrazia dal basso. Ed in secondo luogo credo che questa assemblea debba dare la sua solidarietà al giornalista dell'ANSA che viene minacciato in queste ore, in Sicilia, per aver scritto un libro in cui si toccano i gangli delle cointeressenze paramafiose che bloccano lo sviluppo della Sicilia democratica. Grazie [prolungati applausi dal centro, da destra e da sinistra, ndr]».

A quella domanda la nomenklatura, che pure nelle parole di Romano Prodi, Arturo Parisi e Giulio Santagata avrebbe dovuto aprirsi, risponde picche e si rinserra, ancora una volta, nascondendo la vergogna dietro la foglia di fico delle liste bloccate. Un vero e proprio arrocco della casta contro la democrazia partecipativa.
Se pertanto le cose stanno così, occorre reagire con un ulteriore investimento democratico. Che sia anche una lezione di stile impartita ai capibastone: le posizioni nelle liste bloccate promosse dai Mille siano decise da un sistema interno di primarie telematiche, semplice ed oggettivo, cioè verificabile da chiunque. A prova di brogli e manomissioni.
Poiché la democrazia comincia da due e non con un’investitura del mandarino, si può lanciare la sfida nella sfida ed applicare criteri semplici e direttisti per decidere le posizioni nelle liste da sottoporre ai fondatori del Partito Democratico: tali saranno gli elettori che eleggeranno i costituenti ed investiranno indirettamente, per delega all'Assemblea, il segretario del PD, il 14 ottobre prossimo. E corrispondere con un’ulteriore mobilitazione ai fondati timori espressi da Walter Veltroni.
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