Un viaggio elettorale
14 ottobre 2009
Perchè senza di lui siamo perduti
Siamo un gruppo di fedeli che sostengono con passione la morale cattolica e la giustizia divina.
Il nostro paese stava scivolando in mano ai comunisti, ai musulmani ed agli eretici ed è stato salvato da un unico grande provvidenziale uomo: il presidente Silvio Berlusconi.
Il nostro comitato ha quindi deciso di appoggiare con forza la causa per la sua beatificazione. Nessuno negli ultimi 150 anni di unità nazionale lo merita quanto lui.
Come tutti sanno le forze del male sono sempre presenti.
Alla fine degli anni ’80 quando il maligno ha smesso di appoggiare e sostenere l’impero eretico dell’Unione Sovietica si è rivolto ad altri per i suoi oscuri disegni. I prescelti erano meno riconoscibili come assistenti delle forze del male ma rispondevano a nomi che gli italiani onesti hanno tristemente imparato a conoscere: Massimo D’Alema, Romano Prodi, Fassino, Bertinotti insieme alle Brigate Rosse a Osama Bin Laden ed alle sette legate alla pedofilia internazionale stavano cercando di prendere il potere in Italia e di costringere tutti ad una vita di miseria, di strupro morale e fisico, di violenza, fame e repressione.
In una parola volevano imporre agli italiani il comunismo.
Ma proprio quando il triste disegno del nemico di Dio si stava per realizzare è giunto un uomo capace di salvare noi tutti dalla fosca notte. Un uomo che, solo contro il male, ha saputo portare verità e giustizia, amore e fede nel nostro paese sull’orlo del baratro.
Silvio Berlusconi è stato il nostro salvatore e merita più di chiunque altro italiano negli ultimi secoli di storia una beatificazione ufficiale da parte della nostra Santa Madre Chiesa. Il nostro comitato nasce per questo e con questo sogno preghiamo e adoriamo il Signore auspicando che la Sua verità e la Sua luce raggiungano i vertici della nostra amata Chiesa.
Il presente Comitato è completamente autofinanziato. Non nasce per iniziativa del PDL, né del Presidente Silvio Berlusconi. Nasce per volontà sincera della società civile, italiana e cattolica.
In meno di due giorni il sito berlusconibeato.com ha avuto oltre 30mila visite e lui ha dovuto rispondere a centinaia di mail:
“C’era gente che mi ha scritto per dire che i conti correnti erano incompleti, che doveva esserci un errore e se potevo dar loro quelli giusti”. Insomma, apparentemente qualcuno pronto a metter mano al portafoglio. E poi svariate richieste di interviste. “L’idea mi è venuta” spiega Massimo Scialò, ideatore della burla “quando qualcuno, sul serio, aveva pensato di organizzare un comitato per candidarlo al Nobel. Quando si parla di quest’uomo non c’è limite alla credulità”.
Link map: beato|tra le donne|malvestite|devota-mente|l'ape regina
6 giugno 2009
Guardando a Sinistra, in Libertà
« La speranza, affermava Agostino da Ippona, è una virtù che sempre genera due figli: rabbia e coraggio*.
*a quanti opteranno per il voto al pd nella IV circoscrizione [sud] l’invito a scegliere Rosaria Capacchione, collega di Roberto Saviano e della stessa pasta: sono certo, una splendida parlamentare europea a contrasto delle mafie.
8 maggio 2009
Il monsigliori [in morte di un idolatra]
«È un fatto personale, non ha per ora nessuna valenza politica. La valenza politica potrebbe averla, ma dipenderà da come verrà condotta la questione». Così don Gianni Baget Bozzo parla all'adnkronos del divorzio del premier Silvio Berlusconi da Veronica Lario.
«Non penso - dice l'ideologo di Forza Italia - che la signora sia strumentalizzata dalla sinistra, penso invece che questa sia una battaglia tutta sua, combattuta però su un piano politico, che cerca di screditare la figura di Berlusconi mostrandolo come figura dubbia».
[ click | L'itinerario personale e politico di don Gianni Baget Bozzo può considerarsi frutto di una inestinguibile bramosia di potere, dalla DC al PSI di Bettino Craxi fino al suo ovvio epilogo nella stagione di Silvio Berlusconi, di cui fino alla fine ha sperato di essere il più intimo consigliere politico ]

«Papi mi ha allevata. Non mi ha fatto mai mancare le sue attenzioni. Un anno, ricordo, mi ha regalato un diamantino; un'altra volta, una collanina. Domenica, una collana d'oro con un ciondolo. Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo a Milano, a Roma. Resto ad ascoltarlo. È questo che lui desidera da me. Poi cantiamo assieme. No, non mi candiderò alle prossime regionali. Preferisco candidarmi alla Camera. Ci penserà papi Silvio».
Così la neodiciottenne Noemi Letizia parla della sua adolescenza tra le attenzioni - indubbie - di papi Silvio».
Link map: il monsigliori|baget bozzo|perfetta letizia|scene da un matrimonio
13 febbraio 2009
Gran Premio Vauro 2009
[ click | ”L’unificazione di Forza Italia con An non ha finora sortito alcun beneficio sotto il profilo della concordia - scrive oggi Vittorio Feltri, uno dei boiachimolla della destra razzista ed impresentabile -, nonostante nelle dichiarazioni di facciata il PdL sostenga il contrario. I fatti sono questi: impegnati nelle beghe di ballatoio, i partiti della pur vasta maggioranza oltre a non fare niente, bloccano quel poco che, nelle more, il premier riesce a promuovere” ]

«Santoro e il presunto comico Vauro sono due volgari sciacalli che vomitano insulti con le tasche piene di soldi dei cittadini». È durissimo il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri [colto fedelmente da Vauro] nei confronti della puntata di ieri di “Annozero”.
«Gente così - incalza Gasparri - offende la verità, alimenta odio e merita solo disprezzo totale della gente perbene. L'insulto è la loro regola. Colpa di gestori della Rai che per fortuna stanno per essere cacciati come meritano».
Link map: bastardi|infeltriti|gasparri|marcorè|0,01 %
9 gennaio 2009
Lettera ad un partito mai nato
[ click | Questa mail è stata inoltrata ieri, alle 10:33, ad un buon dirigente del Partito Democratico, come ad un partito mai nato | per fare il verso ad una delle migliori opere di Oriana Fallaci, anteriore alla fase claustrofobico-solipsistica dell’odio al musulmano ]

Gentile XY,
intanto la ringrazio per la premura con cui ha corrisposto ai miei saluti. Concordando sulla diagnosi: la questione centrale è la qualità del “ceto politico” e/o della modalità di accertamento, selezione di quella qualità.
Ma in un meccanismo bloccato sulla cooptazione siamo all'estrazione a sorte: sei compagno da lungo tempo, amante del selezionatore, marito, moglie, cugino, collaterale, ex portaborse, scaccino, ti premio. Altrimenti non ti conosco, non ho mai avuto la possibilità di conoscerti.
Ricordo che a Roma, il 2 giugno del 2007, consegnai a Veltroni alcuni foglietti - che allego, per andare sulla pars costruens del discorso - in cui era ipotizzato un partito che decide di cambiare marcia e non appellarsi anima e corpo ai capibastone locali. Tipo Mario Pepe ed Umberto del Basso de Caro, per intenderci, eletti [?] da metodi congressuali che più decrepiti non si potrebbe: uomini buoni per tutte le stagioni, che peraltro non sono nemmeno i più impresentabili [ma certamente sono fuori della grazia di dio, con la lettera minuscola, di un dio minore].
La sceltà è caduta sul partito di plastica, metà capataz, metà vernice. Ora si può discutere che quella proposta fosse la più adatta ai tempi ed al luogo [l'Italia sfarinata], ma non si sono affacciate altre ipotesi in cui, ad esempio, le primarie funzionassero da reale stimolo alla competizione interna. E dove si è fatto, poi si è vinto [inespugnabile Puglia compresa]. Dove non si è fatto [Roma, per citare un esempio eclatante], hanno, avete perso.
Se Obama avesse seguito l'esempio di Veltroni e del PD, McCain sarebbe stato trionfalmente eletto Presidente. Ma Obama ha capito una cosa che nelle crasse membrane cerebrali del ceto politico PDmenoelle [come genialmente lo declina Beppe Grillo] non entra nemmeno con le cannonate: per convincere devi essere credibile [ovviamente non sovrapponendo mondi, sistemi politici e leader così lontani, fortunatamente per le sorti della politica contemporanea].
Una cosa è certa: non puoi fottere ed andare in carrozza, non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca, non puoi giocare ai quattro cantoni usando le brillanti menti che hanno per l'ennesima volta brigato a costruirsi la scialuppa di salvataggio, e poi pretendere che ci sia un popolo bue che ti aiuta a piazzarti in plancia di comando. Quell'epoca è irrimediabilmente tramontata.
Ma per essere credibili bisogna essere disposti a farsi da parte: ce li vede lei D'Alema, Veltroni, Rutelli dire: abbiamo sbagliato, dell'Italia non capiamo niente, non siamo nemmeno in grado di rappresentare la quota maggioritaria del Paese che non si riconosce nelle battute che non fanno ridere di un premier ridicolo.
O, se questo fosse chiedere l'impossibile, mettere mano seriamente ad un partito del XXI secolo, che non giochi con sistemi interni di rappresentanza che rappresentano solo loro, gli amici, gli amici degli amici e gli amici degli amici degli amici degli amici [ma sempre con pistola e registratore sotto il tavolo].
Se lei ci riesce, ha il mio appoggio. Incondizionato.
Cordialmente
Link map: zero|democrazia|2 giugno '07|patto generazionale|obama|alicai
9 novembre 2008
Social Media Lab
[ click | Il primo post dedicato al futuro presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Hussein Obama, data l’8 gennaio 2008, esattamente 11 mesi fa. Lo ripropongo ]
![Questo logo è stato realizzato con un semplice logobama creator, reso disponibile dalla campagna di Obama a scopo di autofinanziamento su www.logobama.com [ogni utente può personalizzarlo inserendovi un'immagine di proprio gradimento]](/mediamanager/sys.user/17932/Logobamum.jpg)
[ Barack Hussein Obama vince nei caucus dell'Iowa ]
Barack Hussein:
come trasformare un nome ingombrante in
un messaggio elettorale dotato di appeal.
A lezione di comunicazione politica, nell’uso dei social media.
[ Forniva una delle chiavi per comprendere - allora - l’alba del fenomeno Obama: che rovesciava sistematicamente tutti i temi della paura inoculata dall’assonanza Osama|Obama ed Hussein|islamismo, secondo le strategie consolidate della destra repubblicana; in elementi neutri, armi spuntate o addirittura in punti di forza. Lui, un mutt, un incrocio di razze, ”come sono io” - afferma oggi, sdrammatizzando con una parola sola tutta la retorica debordante del ”nero alla Casa Bianca” -.
Nei prossimi giorni proverò a spiegare perché, dal mio punto di vista, non fallirà. C’entra molto la cultura grassroots. La formazione del consenso dal basso, possibile grazie al social networking, e ad una visione del mondo diversa - weltansharing, l’ho definita - basata sull’intelligenza rizomatica. Che ha consentito al 44° presidente eletto degli USA di svincolarsi dall’abbraccio mortale delle lobby delle armi e della guerra, o delle assicurazioni e della finanza rapace. Raccogliendo a suon di microfinanzamenti - taglio medio 100 $ canalizzato dalla rete - poco meno di 700.000.000 di $: il più alto importo di sempre nelle campagne elettorali presidenziali, per il più alto numero di volontari - 3.000.000 - che sul territorio hanno bussato molte volte molte porte. Decidendo l’esito finale delle campagne elettorali, contro l’establishment democratico clintoniano prima e quello repubblicano, poi ]
Link map: welcome to obama for america|iowa|wikipedia|social media lab|myspace|grassroots|weltansharing|speaking to u.s.
5 novembre 2008
Arriva l'uomo nero

[ Barack Hussein Obama, clicca sulle immagini ]

Tutta la rabbia della feccia del giornalismo italiano per la sola ipotesi di vittoria del nero meticcio e bastardo, Barack Hussein Obama. Che ne consegnerà all’oblio l’irrilevanza che si riserva ai maggiordomi infedeli*.
*vale anche per i conservatori a vocazione minoritaria, o di sinistra. Link map: vittorio feltri|maria giovanna maglie|gaetano quagliariello|i mandarini|a more perfect union
30 ottobre 2008
Closing argument
Nell’alveo della TV generalista, o mainstream, l’appello a reti semiunificate in prime time che Barack Obama ha diffuso ieri sui grandi network USA - CBS, NBC, FOX – e su uno stuolo di TV via cavo [da decenni i canali più vicini alla pancia dell’elettore locale medio nordamericano]. La prima campagna elettorale del XXI secolo vira sull’elettorato tradizionale e punta alle fasce più popolari e disilluse.
Ma il grande lavoro che ha serrato oltre 3 milioni di volontari, e microfinanziamenti record per Obama, lo ha realizzato la regia delle energie grassroots, dal basso. Possibile grazie a quanto definiamo web 2.0 o social networking: qualcosa che ha anche a che fare con l’ottusità della nostra Sarah Palin con la messa in piega, Mariastella Gelmini [un’idiota di rara incompetenza].
Ricordate questa parola: grassroots [radici d’erba, ovvero fili d'erba - molteplicità - che radicano e crescono spontanei]. Come a dire, dal basso. Ci torneremo per spiegare perché siamo definitivamente entrati nel nuovo millennio.
24 ottobre 2008
C'è qualcosa che non va, in questo cielo
Secondo uno studio realizzato dall'Università di Berkeley, le politiche di efficienza energetica intraprese dalla California all'indomani dello shock petrolifero del 1977 nel giro di un trentennio hanno creato circa un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro a fronte dei 25mila persi.
“Non possiamo noi, il paese più manifatturiero d'Europa con la Germania - ha sostenuto il premier Silvio Berlusconi - caricarci di un costo che deprimerebbe la nostra economia in un momento di crisi come questo”. Il provvedimento sul clima in discussione a livello europeo, ha aggiunto, “così come è stato presentato è irragionevole” e “noi non possiamo fare i Don Chisciotte”.
| inviato da Ethos il 24/10/2008 alle 23:56 | |
16 ottobre 2008
The Last Waltz
[ click ]

Dopo il dibattito all’Università di Hofstra, Obama ha fatto tappa in New Hampshire, dove McCain vinse le primarie repubblicane, e da oggi sarà negli “Stati rossi” per corteggiare i conservatori in fuga. Anche per questo non si toglie più dalla giacca la spilletta patriottica con i colori nazionali. Tom Daschle, ex leader democratico al Senato, è convinto che la “Red America” si stia sgretolando: «Attaccheremo anche in North Dakota, Georgia, West Virginia e Kentucky, da una settimana sono rientrati in gioco».
La forza di Obama è duplice: un esercito di volontari di oltre un milione di anime impegnate nell’operazione “Knock&Drag” [bussa alla porta e trascinali alle urne], e casse straripanti con in vista il record di 100 milioni raccolti in ottobre.
Link map: young|polls|default|burns
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